Tre mesi fa.
Le loro labbra si sfiorano due, tre, mille volte: una confusa tempesta di teneri baci. I visi sfumano mentre i loro occhi si chiudono e le bocche si incontrano in un lungo bacio appassionato. Il ritmo dei loro respiri si fa più intenso mentre i baci si susseguono.
Mike solleva Claire cingendola per la vita e lei ricambia l'abbraccio stringendo tra le proprie gambe il corpo dell'amante. Le labbra di lui abbandonano quelle di lei per avventurarsi lungo il suo collo. Lei, colta piacevolmente di sorpresa, lancia un gemito e, subito dopo, consuma la sua “vendetta” raggiungendo con la propria bocca l'orecchio di Mike.
Sono sul letto senza quasi rendersene conto. Il loro amore, i loro sguardi e le loro parole compongono l'orchestra che suona la musica alla quale danzano i loro corpi. Una danza di baci, carezze e sussulti umidi e caldi.
In quest'istante dilatato all'infinito la coscienza di Claire si perde. Non c'è confine tra lei e Mike, non c'è null'altro nell'universo: tutto il mondo, fuori della stanza, s'è fermato.

MARVEL IT presenta:

#1 - FUOCHI NELLA NOTTE
Parte Prima: "So dove sta il delirio e trema il cuore"

di Paolo Santucci

* * *


Un mese fa.
Malgrado Claire cerchi di concentrarsi sulla lezione la sua mente è altrove. Michael se n'è andato. Da quanto l'ha lasciata? Un mese? Un mese e mezzo? Possibile che sia passato così tanto? Non è, però, uesta la cosa più sorprendente: lei stà ancora così male, questo la stupisce.
Un respiro profondo e abbandona i suoi pensieri per tornare con la mente alla lezione. Un breve viaggio nel tempo dal passato al presente. Breve ma difficile perché lei non è più certa di appartenere la presente. Ad ogni pausa del professore, ad ogni sitante di distrazione, il passato è lì che la richiama, la tira indietro.
Il ricordo è un chirurgo pazzo che si diverte a stagliuzzare il suo cuore ma, nel contempo, non lo fa morire, non gli concede di fermarsi.

 



Mentre cammina verso la stazione della metropolitana i suoi pensieri sono senz'altro più pratici: ripassa mentalmente la lista della spesa, decide cosa mangiare per cena, ripensa alla lezione.
La sua mente si ferma al momento in cui ha notato la caricatura del professore che Joey Chapman stava abbozzando su in foglietto. In quel momento ha riso di gusto e si dice che forse non stà poi così male: è ancora capace di ridere.

 



“Ehi, Zero, finalmente sei arrivato! Senti: non mi importa se … “
“Bitzo, piantala di urlare!! Senti, se non la fai finita ... “
Quei due punk stanno discutendo proprio nel posto dove erano lei e Mike la prima volta cehe si sono baciati. Migliaia di volte hanno preso insieme la metro in questa stazione.
No, lei non stà così male, in fondo vive una vita normale, prova tutte le emozioni … è anche felice, a volte. Il suo problema sono i ricordi: ifestano tutta Londra, come fossero fantasmi. Finché questi fantasmi non troveranno pace nemmeno Claire potrà.
Non vale la pena di star male per quello stronzo!
E così pensando si inganna e lascia che i ricordi invadano nuovamente il suo presente. Il loro non era certo un rapporto idilliaco, anzi, le liti erano frequenti e molto, molto animate. Però ne valeva la pena. Ogni arrabbiatura, ogni lacrima versata, ogni mal di stomaco, ogni pasto saltato … ne valeva la pena. Per tutto quello che c'era tra loro, quella magia … ne valeva la pena Star male ora, invece, non ha senso. Non c'è motivo che lo giustifichi. Ciò non di meno … lei sta male.

 



Un tuffo ed è sul letto. Si stiracchia e poi abbraccia il cuscino, lo stringe forte a sé. Nemmeno questa sera ha voglia di cenare. Stà per rinchiudersi nuovamente nella sua prigione di ricordi quando dei rumori, provenienti dalla stanza accanto, attraggono la sua attenzione. Non c'è dubbio la sua coinquilina stà avendo un … “incontro romantico”.
Non è possibile: perfino Janis ha una vita sentimentale! Cavolo, devo essere messa veramente male se IO sono qui a compatirmi mentre LEI è là a spassarsela!

 



Il pennello scivola veloce sul colore, prima, e sulla tela, poi. L'immagine prende rapidamente forma. Non è mai stato così facile. Secondo i suoi insegnanti nell'ultimo periodo le sue capacità espressive si sono drammaticamente amplificate. Come se all'improvviso avesse molto di più da dire, da condividere.
Forse è vero che l'arte nasce dalla sofferenza. Ma, per quanto lei tenga alla proprio futuro da pittrice, Claire sarebbe disposta a dar via ogni briciolo della sua ispirazione per un po' di pace del cervello.
Janis rientra in casa in quel momento. E' da un po' di tempo che non si incontrano. Certo, la sua presenza in casa è evidente … come lo sono i suoi sempre più frequenti rendez-vous.
Ma quella che Claire trova davanti ai propri occhi non è la solita Janis, nonostante non ci siano cabiamenti fisici manifesti la trova più bella, più sicura di sé … carismatica.
“Ok, tesoro”, esordisce Janis “è ora che tu affronti di nuovo il mondo: è troppo tempo che ti piangi addosso!”
“No, Jan, non iniziare con le solite ovvietà: 'Lui non ti merita e bla, bla ... '. Non ho proprio voglia di sentirle, come non ho voglia di 'affrontare il mondo', come dici tu!”
“Oh, ma ti verrà! Posso rivelarti un mio piccolo segreto?”

 



Ora.
All'inizio andava bene: era forte, sicura di sé, i ricordi non infestavano più la sua vita. Adorava quella sensazione di potere. Le notti non erano mai abbastanza lunghe per Claire: c'era così tanto da vedere, da fare. Ormai passava quasi tutta la giornata a dormire e la sua carriera accademica stava volando dritta nel cesso ma … era di nuovo viva.
All'inizio si accontentava di folleggiare ogni tanto per poi tornare ad essere la solita Claire. La normalità, la vita reale … troppo amara, era sempre più difficile accettare di tornarvi. Le dosi si facevano sempre più frequenti.
Janis, lurida troia, mi ci hai infilato tu in questo casino!
Poi sono iniziati i problemi: l'effetto durava sempre meno e, cosa curiosa, era sempre più difficile procurarsi una dose. Fosse stata ero o coca sarebbe stato facile, ma questa roba era difficile da trovare.
Freddo … magari ci resto pure secca … maledizione a te Janis, sapessi che fine hai fatto ti verrei a strozzare con le mie mani!
Notte senza luna, la nebbia è molto fitta. Arriva davanti ad un vicolo e si ferma, respira affannosamente.
Il posto è questo. Merda, dove mi stò cacciando? Ho paura io …
D'improvviso è come se il suo sangue ribollisse … la sensazione è così improvvisa e violenta daspezzare il filo dei suoi pensieri.
Senza più starci a pensare entra nel vicolo. Tre uomini in nero, a occhio tutti sotto i trenta. Uno di loro dev'essere il pusher che le ha dato l'appuntamento. Claire si avvicina e nota che non c'e uscita: è in un vicolo cieco … non solo metaforicamente.
“Qualcuno di voi si chiama Lars, per caso?”
“Tu devi essere Claire, giusto?”, risponde il più basso dei tre.
“Sì, come ti ho detto per telefono prima mi rifornivo da Janis o da Todd ma entrambi sono … “
“Spariti. Lo so.”
“Senti, Lars, tagliamo corto: ho bis … “
“Calma, calma: lo so di cosa hai bisogno. Voi che dite, ragazzi, possiamo soddisfare i bisogni della signorina?”
“No”, risponde uno alle sue spalle “non credo ne valga la pena, è ora di selezionare l'utenza.”
“Sì”, risponde Lars “credo tu abbia ragione, Sven.”
“Ehi, sentite bastardi, se sono più soldi che volete io ... “
Lars la fissa negli occhi e lei non riesce più a muoversi, ogni muscolo volontario del suo corpo è paralizzato.
L'uomo l'afferra per il collo e, con una sola mano, la solleva da terra. Vede i suoi occhi rossi riflettere la luce ed i suoi canini di lunghezza inumana.
“Silenzio, sangue, io sono il tuo signore. Io decido se hai il diritto di continuare a vivere. Sai, penso proprio che questa sera ti avremo per cena!”
Non può essere … quella merda m'ha fottuto il cervello … non può essere …
La presa al collo è forte e la vista di Claire inizia ad annebbiarsi. Lars guarda la sua vittima mostrando i propri canini quando, improvvisamente, una figura scura lo travolge.
Claire cade a terra, è ormai sull'orlo dell'incoscienza. Vede l'individuo lottare con Lars e compagni. Ci sono dei colori sgargianti addosso al suo presunto salvatore: bianco e rosso, incrociati come nella bandiera.
E l'ultima cosa che pensa prima di perdere conoscenza è: Union Jack?

 

 

Continua...

 


Note dell'autore

Anzitutto vorrei dire a chi non conoscesse Union Jack e che fosse confuso dal finale … tranquilli tutto si chiarirà più avanti, un po' di pazienza.
Cosa dire di questa serie? Bé, c'era una volta un gruppo di super-eroi chiamato I Cavalieri di Pendragon … c'era ma non lo troverete qui. Su queste 'pagine' si alterneranno molti dei personaggi della serie originale ma non ci sarà un vero e proprio protagonista. Le storie raramente avranno un taglio super-eroistico (si andrà dal poliziesco all'horror all fantascienza … ) ed i presunti protagonisti della serie, a volte, saranno solo comparse (come in questo caso).
Forse avrete notato, nei titoli, le citazioni alle canzoni dei CCCP Fedeli alla Linea e del Consorzio Suonatori Indipendenti: sarà una costante della serie.
Cosa ci aspetterà per il futuro? Dopo (o parallelamente a) Fuochi nella notte ci sarà una storia cyberpunk che introudurrà un nuovo “cavaliere” (lo spunto è già in questa storia) il titolo potrebbe essere Punkislam oppure Huligani dangereux … ci stò lavorando.
Aspetto con impazienza dei commenti (e, soprattuto, critiche) a questa storia.
Paolo